La ricerca artistica di Cesare Pigliacelli indaga tematiche strettamente legate alla contemporaneità attraverso la rivisitazione di iconografie classiche. Pungente e provocatorio punta il pennello contro quelle dinamiche odierne che ci rendono schiavi del consumo. L’automobile, oggetto di culto pronto a placare le insicurezze dell’uomo moderno, diventa l’elemento ricorrente nei suoi ultimi quadri: l’asse del veicolo prende il posto della colonna in un Ecce Homo, una ruota corona la testa di una crocifissione a mo’ di aureola, sempre le ruote simulano i serpenti sul capo di una Medusa. Ci invita così a riflettere sul significato che ha oggi il bene “automobile”, protagonista di molti spot in cui viene presentato come qualcosa di irrinunciabile che propaganda sogni e modelli di vita da perseguire. La pubblicità, dunque, sua compagna di vita nel lavoro, si trasforma in fiera nemica nella sua arte. Essa ci induce a consumare sempre più prodotti di cui non abbiamo bisogno attraverso la creazione di esistenze perfette, artificiali e irreali quanto un panino nelle immagini dei fast food che l’artista assurge in modo provocatorio a quel pane quotidiano che espia i nostri peccati.

Le Opere:

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